Software Release Practice HOWTO Eric S. Raymond 1.0, 21 novembre 1998 Questo HOWTO descrive le regole di una buona release per un progetto open-source per Linux. Seguendo queste regole, si faciliterà il più possibile gli utenti nel costruire il codice e usarlo, e gli altri sviluppatori nel capirlo e cooperare per migliorarlo. Questo docu­ mento è una lettura obbligata per i novelli sviluppatori. Gli svilup­ patori esperti devono fare una revisione quando stanno rilasciando un nuovo progetto. Verrà riveduto periodicamente per mostrare le evoluzioni degli standard. La traduzione italiana è stata curata da Edoardo Rampazzo ______________________________________________________________________ Indice Generale 1. Introduzione 1.1 Perché questo documento? 1.2 Nuove versioni di questo documento 2. Buone regole per dare un nome a un progetto e a un archivio 2.1 Usare nomi nello stile GNU, con una radice e numerazione delle patch primarie.secondarie 2.2 Scegliere con accuratezza un nome per il prefisso che sia unico e facile da digitare 3. Buone regole di sviluppo 3.1 Scrivere in puro ANSI C o in un linguaggio portabile 3.2 Seguire le buone regole della portabilità del linguaggio C 3.3 Utilizzare autoconf/ automake/ autoheader 3.4 Controllare lo stato del codice prima di rilasciarlo 4. Buone regole per creare una distribuzione 4.1 Essere sicuri che gli archivi tar vengano sempre decompressi in una nuova singola directory 4.2 Fornire un README 4.3 Rispettare e seguire le regole standard per la titolazione dei file 5. Buone regole di comunicazione 5.1 Riferire a c.o.l.a 5.2 Riferire ad un newsgroup attinente al tema 5.3 Fornire un sito Web 5.4 Creare delle mailing list attinenti al progetto 5.5 Distribuzione attraverso i più importanti archivi 5.6 Fornire archivi RPM ______________________________________________________________________ 11.. IInnttrroodduuzziioonnee 11..11.. PPeerrcchhéé qquueessttoo ddooccuummeennttoo?? C'è un gran numero di buone regole tradizionali per un codice open- source che aiutano gli altri nel portarlo, usarlo e cooperare nel suo sviluppo. Alcune di queste convenzioni sono tradizionali nel mondo Unix e nei precursori di Linux; altre sono state sviluppate recentemente in risposta a particolari nuovi strumenti e nuove tecnologie come il World Wide Web. Questo documento aiuterà ad acquisire queste regole. Lo stesso è organizzato in sezioni, ciascuna contenente un indice degli argomenti. Quest'ultimo servirà anche come controllo preliminare ai fini della distribuzione. 11..22.. NNuuoovvee vveerrssiioonnii ddii qquueessttoo ddooccuummeennttoo Questo documento sarà postato mensilmente nel newsgroup comp.os.linux.answers . Il documento è archiviato su diversi siti FTP riguardanti Linux, incluso sunsite.unc.edu in pub/Linux/docs/HOWTO. Si può prendere visione dell'ultima versione di questo HOWTO sul World Wide Web all'URL . Si è autorizzati a spedire domande o commenti su questo HOWTO a Eric S. Raymond, esr@snark.thyrsus.com . 22.. BBuuoonnee rreeggoollee ppeerr ddaarree uunn nnoommee aa uunn pprrooggeettttoo ee aa uunn aarrcchhiivviioo Poiché il carico sui distributori di archivi, come Sunsite, il sito del PSA e CPAN, è in aumento, si tende sempre più a far processare le proposte da valutare in parte o completamente da dei programmi (piuttosto che interamente da una persona). Questo rende più importante, per un progetto o un nome di un archivio, adattare bene i nomi a modelli regolari che il programma possa analizzare e capire. 22..11.. UUssaarree nnoommii nneelllloo ssttiillee GGNNUU,, ccoonn uunnaa rraaddiiccee ee nnuummeerraazziioonnee ddeellllee ppaattcchh pprriimmaarriiee..sseeccoonnddaarriiee È bene che tutti i file dell'archivio abbiano nomi sullo stile GNU: radice prefissante in caratteri tutti minuscoli, seguiti da un trattino, dal numero della versione, dall'estensione, e da altri suffissi. Supponiamo che si abbia un progetto di nome `foobar', alla versione 1, release 2, livello 3. Se si tratta di un solo archivio (presumibilmente i sorgenti), ecco come dovrebbero essere i nomi: ffoooobbaarr--11..22..33..ttaarr..ggzz L'archivio dei sorgenti ffoooobbaarr..llssmm Il file LSM (assumendo che si sia sottoposti a Sunsite). per favore _n_o_n usare: ffoooobbaarr112233..ttaarr..ggzz Questo sembrerà a molti programmi un archivio di un progetto chiamato `foobar123' senza numero della versione. ffoooobbaarr11..22..33..ttaarr..ggzz Questo sembrerà a molti programmi un archivio di un progetto chiamato `foobar1' nella versione 2.3. ffoooobbaarr--vv11..22..33..ttaarr..ggzz Molti programmi lo interpreterebbero come un progetto chiamato `foobar-v1'. ffoooo__bbaarr--11..22..33..ttaarr..ggzz La sottolineatura è difficile da leggere, scrivere e ricordare FFooooBBaarr--11..22..33..ttaarr..ggzz A meno che non _s_i _v_o_g_l_i_a assomigliare ad una mezza cartuccia del marketing. Inoltre è difficile da leggere, scrivere, e ricordare. Se si deve distinguere tra archivi di sorgenti e di binari, o tra tipi diversi di binari, o esprimere alcuni tipi di opzioni nel nome del file, si è pregati di considerarle come un' estensione del file e metterle _d_o_p_o il numero della versione. Cioè, è meglio scrivere: ffoooobbaarr--11..22..33..ssrrcc..ttaarr..ggzz sorgenti ffoooobbaarr--11..22..33..bbiinn..ttaarr..ggzz binari, di tipo non precisato ffoooobbaarr--11..22..33..bbiinn..EELLFF..ttaarr..ggzz binari di tipo ELF ffoooobbaarr--11..22..33..bbiinn..EELLFF..ssttaattiicc..ttaarr..ggzz binari ELF linkati staticamente ffoooobbaarr--11..22..33..bbiinn..SSPPAARRCC..ttaarr..ggzz binari SPARC Si è pregati di _n_o_n usare nomi come `foobar-ELF-1.2.3.tar.gz', perché i programmi hanno difficoltà a distingure i suffissi (come `-ELF') dalla radice del nome. Un buon modello generale per un nome è costituito, nell'ordine, da: 1. prefisso del progetto 2. trattino 3. numero della versione 4. punto 5. "src" o "bin" (facoltativo) 6. punto o trattino (meglio un punto) 7. tipologia del binario e opzioni (facoltativo) 8. estensioni dell'archivio e del tipo di compressione 22..22.. SScceegglliieerree ccoonn aaccccuurraatteezzzzaa uunn nnoommee ppeerr iill pprreeffiissssoo cchhee ssiiaa uunniiccoo ee ffaacciillee ddaa ddiiggiittaarree La radice prefissante dovrebbe essere comune a tutti i file di un progetto, facile da leggere, scrivere e ricordare. Si è pregati quindi di non usare sottolineature. Ugualmente non usare caratteri maiuscoli e maiuscoletti senza una buona ragione -- confondono l'ordine di ricerca dell'occhio umano e ricordano una mezza cartuccia del marketing che voglia fare l'intelligente. Crea inoltre confusione il fatto che due progetti diversi hanno lo stesso nome. Si cerchi così di controllare eventuali conflitti prima di rilasciare la propria nuova release. Un buon luogo dove controllare è costituito dal file di indice di Sunsite . 33.. BBuuoonnee rreeggoollee ddii ssvviilluuppppoo La maggior parte di queste regole sono volte ad assicurare la portabilità, non solo verso sistemi Linux ma ugualmente verso altri sistemi Unix. Essere portabile verso altri sistemi Unix non è solo un segno di professionalità e cortesia del programmatore, ma anche un'assicurazione preziosa contro eventuali futuri cambiamenti in Linux stesso. Inoltre, altre persone _c_e_r_c_h_e_r_a_n_n_o di compilare il loro codice su sistemi non-Linux; con la portabilità si ridurrà il numero di persone perplesse che invieranno fastidiosissime e-mail. 33..11.. SSccrriivveerree iinn ppuurroo AANNSSII CC oo iinn uunn lliinngguuaaggggiioo ppoorrttaabbiillee Per la portabilità e la stabilità, si dovrebbe scrivere in ANSI C o in un altro linguaggio che sia garantito come portabile in quanto abbia un'implementazione multi-piattaforma. Linguaggi di questo tipo includono Python, Perl, Tcl ed Emacs Lisp. Vecchi, semplici linguaggi shell non sono qualificati; ci sono troppe differenti implementazioni con sottili idiosincrasie, e l'ambiente shell è soggetto a interruzioni dovute alle configurazioni dell'utente come, ad esempio, quelle degli alias delle shell. Java promette bene come linguaggio portabile, ma le implementazioni disponibili per Linux sono appena abbozzate e scarsamente integrate con Linux. La scelta di Java è per ora il minore dei mali, sebbene possa divenire più popolare con il tempo. 33..22.. SSeegguuiirree llee bbuuoonnee rreeggoollee ddeellllaa ppoorrttaabbiilliittàà ddeell lliinngguuaaggggiioo CC Se si scrive in C, si è liberi di usare pienamente le caratteristiche ANSI -- prototipi di funzioni inclusi, che aiuteranno a individuare le inconsistenze tra i diversi moduli. I compilatori in vecchio stile K&R sono superati. D'altra parte non si presupponga che alcune caratteristiche specifiche del GCC come l'opzione '-pipe' o le funzioni nidificate siano disponibili. Queste si torceranno contro a chiunque faccia un porting verso sistemi non-Linux o non-GCC. 33..33.. UUttiilliizzzzaarree aauuttooccoonnff// aauuttoommaakkee// aauuttoohheeaaddeerr Se si scrive in C, usare autoconf/automake/autoheader per risolvere problemi di portabilità, sondare la configurazione del sistema, e confezionare i makefile. Chi installa dai sorgenti si aspetta, giustamente, di poter digitare "configure; make" e ottenere una struttura pulita. 33..44.. CCoonnttrroollllaarree lloo ssttaattoo ddeell ccooddiiccee pprriimmaa ddii rriillaasscciiaarrlloo Se si scrive in C, fare un test con '-Wall' ed eliminare gli errori almeno una volta prima di ciascuna release. Questo blocca un numero sorprendente di errori. Per una totale completezza si compili anche con '-pedantic'. Se si scrive in Perl, controllare il codice con 'perl -c', 'perl -w', e 'perl -T' prima di ciascuna release (si veda la documentazione Perl). 44.. BBuuoonnee rreeggoollee ppeerr ccrreeaarree uunnaa ddiissttrriibbuuzziioonnee Le seguenti indicazioni descrivono come la propria distribuzione dovrebbe apparire quando qualcuno la rintraccia, la scarica e la decomprime. 44..11.. EEsssseerree ssiiccuurrii cchhee ggllii aarrcchhiivvii ttaarr vveennggaannoo sseemmpprree ddeeccoommpprreessssii iinn uunnaa nnuuoovvaa ssiinnggoollaa ddiirreeccttoorryy Il più fastidioso errore dei novelli sviluppatori consiste nel fare archivi tar che decomprimono i file e le directory della distribuzione nella directory corrente, magari sovrascrivendo file già esistenti. _N_o_n _b_i_s_o_g_n_a _f_a_r_l_o _m_a_i _! Invece, si dev'essere sicuri che i file del proprio pacchetto abbiano tutti una porzione di directory chiamata come il progetto, affinché questi vengano decompressi in una singola directory direttamente _s_o_t_t_o quella corrente. Ecco un trucco per un makefile che agisce in questo modo, assumendo che la directory della propria distribuzione venga chiamata `foobar' e che SRC contenga un elenco dei file della distribuzione stessa. Ciò richiede GNU tar 1.13 VERS=1.0 foobar-$(VERS).tar.gz: tar --prefix-name='foobar-$(VERS)/' -czf foobar-$(VERS).tar.gz $(SRC) Se si ha un versione più vecchia di tar, si può provare una cosa del tipo: foobar-$(VERS).tar.gz: @ls $(SRC) | sed s:^:foobar-$(VERS)/: >MANIFEST @(cd ..; ln -s foobar foobar-$(VERS)) (cd ..; tar -czvf foobar/foobar-$(VERS).tar.gz `cat foobar/MANIFEST`) @(cd ..; rm foobar-$(VERS)) 44..22.. FFoorrnniirree uunn RREEAADDMMEE Bisogna fornire un file chiamato README o READ.ME che funga da mappa per la propria distribuzione. Per una vecchia convenzione, questo è il primo file che gli intrepidi esploratori leggeranno dopo aver decompresso i sorgenti. È bene che il README includa: · Una breve descrizione del progetto. · Un link al sito web del progetto (se ne ha uno). · Note sull'ambiente di progettazione ed eventuali problemi di portabilità. · Una mappa che descriva i file importanti e le sotto-directory. · Istruzioni per l'installazione e la compilazione o un richiamo a un file che contenga le stesse (di solito INSTALL). · Un elenco di coloro che hanno fatto e che mantengono il progetto o un richiamo ad un file che lo contenga (di solito CREDITS). · Novità recenti sul progetto o un richiamo ad un file che contenga le stesse (di solito NEWS). 44..33.. RRiissppeettttaarree ee sseegguuiirree llee rreeggoollee ssttaannddaarrdd ppeerr llaa ttiittoollaazziioonnee ddeeii ffiillee Prima ancora di leggere il README, l'intrepido esploratore avrà analizzato i nomi dei file nella directory della distribuzione appena decompressa. Quei nomi possono essi stessi fornire delle informazioni. Aderendo a standard fissi sulle regole di nominazione, si può dare all'esploratore degli indizi preziosi su ciò che è in procinto di guardare. Ecco alcuni nomi standard di file e il loro significato. Non è detto che siano tutti necessari per tutte le distribuzioni. RREEAADDMMEE oorr RREEAADD..MMEE Il file della mappa, da leggersi per primo IINNSSTTAALLLL istruzioni per la configurazione, struttura e l'installazione CCRREEDDIITTSS elenco di chi ha contribuito al progetto NNEEWWSS notizie recenti sul progetto HHIISSTTOORRYY storia del progetto CCOOPPYYIINNGG termini di licenza del progetto (convenzione GNU) LLIICCEENNSSEE termini di licenza del progetto MMAANNIIFFEESSTT elenco dei file della distribuzione FFAAQQ documento testo contenente le domande poste più di frequente (Frequently Asked Question) sul progetto TTAAGGSS tag-file generato per uso di Emacs o vi N.B. Si accetta come convenzione generale che i nomi dei file scritti tutti in caratteri maiuscoli costituiscano matainformazioni leggibili sul pacchetto, e non sui suoi componenti. 55.. BBuuoonnee rreeggoollee ddii ccoommuunniiccaazziioonnee Il proprio software non renderà il mondo migliore se nessuno sa che esiste. Inoltre, con una presenza visibile del progetto su Internet sarà più semplice trovare utenti e co-sviluppatori. Ecco i modi standard per farlo. 55..11.. RRiiffeerriirree aa cc..oo..ll..aa Annunciare la nuova release a comp.os.linux.announce . Oltre a essere letto da moltissime persone, questo gruppo è una dei più grossi contenitori di siti web riguardanti le novità del settore, come Freshmeat . 55..22.. RRiiffeerriirree aadd uunn nneewwssggrroouupp aattttiinneennttee aall tteemmaa Si trovi un gruppo USENET attinente alla propria applicazione, e si annunci lì la sua uscita. Si posti solo dove la _f_u_n_z_i_o_n_e del codice è attinente, e si restringa il campo d'azione. Se (per esempio) si sta rilasciando un programma scritto in Perl che consulti un server IMAP, si dovrebbe sicuramente postare a comp.mail.imap. Ma non si dovrebbe probabilmente postare a comp.lang.perl a meno che il programma non sia anche un esempio istruttivo delle tecniche Perl all'avanguardia. L'annuncio dovrebbe includere l'URL di un sito web del progetto. 55..33.. FFoorrnniirree uunn ssiittoo WWeebb È importante avere un sito web se si vogliono raccogliere utenti o un gruppo di sviluppatori del progetto. Caratteristiche standard di un sito sono: · Lo statuto del progetto (perché esiste, a chi si rivolge, ecc.). · Collegamenti per scaricare i sorgenti. · Istruzioni per iscriversi alla/alle mailing list del progetto. · Un elenco di FAQ (Frequently Asked Questions). · Documentazione in HTML sul progetto. · Link a progetti correlati e/o in competizione con il proprio. Alcuni siti di progetti forniscono anche degli URL per l'accesso anonimo al master source tree. 55..44.. CCrreeaarree ddeellllee mmaaiilliinngg lliisstt aattttiinneennttii aall pprrooggeettttoo È una pratica comune creare una lista privata di sviluppo attraverso cui i collaboratori del progetto possano comunicare e scambiarsi delle patch. Si potrebbe anche creare una lista di annunci e notizie per le persone che vogliano essere tenute informate sullo stato del progetto. 55..55.. DDiissttrriibbuuzziioonnee aattttrraavveerrssoo ii ppiiùù iimmppoorrttaannttii aarrcchhiivvii Negli anni scorsi, l'archivio di Sunsite è stato il più importante luogo di scambio per i programmi Linux. Altri siti importanti sono: · Il sito del Python Software Activity (per programmi scritti in Python). · Il CPAN , Comprehensive Perl Archive Network, (per programmi scritti in Perl). 55..66.. FFoorrnniirree aarrcchhiivvii RRPPMM La configurazione standard de-facto per i pacchetti di binari installabili è quella usata dal Red Hat Package Manager, RPM. È presente nella maggior parte delle più conosciute distribuzioni Linux, e supportato efficacemente da praticamente tutte le altre (eccettute Debian e Slackware). Di conseguenza, è una buona idea per il sito del proprio progetto fornire tanto pacchetti RPM installabili quanto archivi tar.